Procede senza sosta il percorso che porterà alla firma del Contratto di Fiume, protocollo
d’intesa fra enti territoriali, imprenditoria e terzo settore per riqualificare
il complesso idrografico Sele – Tanagro – Calore Salernitano. Partendo dalla
qualità delle acque, il patto vuole porsi come base per uno sviluppo economico
sostenibile del territorio. Durante un’intensa giornata di lavori, lunedì 27 luglio, a Eboli, l’incontro ha visto sedere
nell’aula consiliare gli esponenti dell’Ente
Riserve Naturali “Foce Sele - Tanagro” e “Monti Eremita - Marzano” e
i responsabili regionali del CdF, promotori dell’iniziativa, insieme ai
rappresentanti dei principali settori turismo, agricoltura e zootecnia bufalina, e delle associazioni di terzo settore.
Gli incontri si sono svolti in quattro momenti diversi nell’arco della
giornata.Si è data così una svolta con la fase di presentazione e ascolto delle
proposte che, sollecitate dalla cabina di regia regionale, verranno a far parte
del documento d’intenti, corpo del contratto di fiume. La sfida ambiziosa è
quella di raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile componendo le
esigenze ambientali, da sempre sostenute dalla associazioni di terzo settore,
con gli interessi imprenditoriali di agricoltori e zootecnia, spesso difficili
da affiancare con il comparto turistico, rappresentato in particolare dagli
stabilimenti balneari. Prossimo passo, la ricezione delle proposte da parte
degli stakeholder per via telematica, la costituzione di cinque laboratori
tematici e la firma del documento programmatico del Contratto di Fiume.
Ha introdotto e moderato i lavori il Prof. Antonio Briscione,
presidente dell’Ente Riserve, che ha esposto le ragioni e le modalità del CdF
accanto al ritmare i diversi interventi della giornata. “Abbiamo inteso
specializzare gli incontri in maniera settoriale rispetto all’incontro di avvio
di taglio più politico” ha esordito, “un lavoro più concreto, in preparazione
dei laboratori tematici di settembre, per capire quali aspetti mettere al
centro”. E sulla relazione pubblico-privato-terzo settore non ha dubbi “sarà
utilissimo far parlare fra di loro i diversi mondi, soprattutto in vista della
progettazione da parte dei privati. Un contratto di fiume deve essere fatto dal
70% dai privati se vuole lasciare traccia sul territorio”.
Più formale il contributo dell’ing. Gerardo Lombardo,
responsabile regionale dei Contratti di Fiume, che ha descritto a più riprese
il senso e le specifiche dello strumento, chiarendo che “Non è il libro dei
sogni, ma una buona opportunità per agire su una vasta gamma di problematiche”.
Ha inoltre invitato in più momenti imprenditori e associazioni, a “dare una
mano con un contributo di idee perché voi conoscete bene il territorio”. Alla
d.ssa Daria Rizzo della Sogesid Spa, altra relatrice, l’onere di descrivere in
maniera puntuale riferimenti legislativi e settori d’intervento dei CdF,
ponendo maggior attenzione sugli aspetti relativi alla riqualifica ambientale e
alla lotta del dissesto idrogeologico.
Nei suoi saluti iniziali, il sindaco di Eboli Massimo Cariello
ha mostrato entusiasmo nel ricordare sia il precedente incontro coi sindaci di
bacino, tenutosi a Contursi due settimane prima, che l’andamento positivo del
nuovo percorso. Cariello ha poi descritto lo stato dell’arte riguardo i lavori
per potenziare la depurazione sul territorio comunale, uno dei punti deboli
emersi dai vari contributi di imprenditori e associazioni. La necessaria
razionalizzazione nell’uso della risorsa idrica, sempre più scarsa, accanto
all’integrazione di zone interne e litorale, sono le priorità esposte da
consorzi ed imprenditori. Altra esigenza richiamata da più parti è stata quella
della semplificazione burocratica che andrebbe incontro alle esigenze della
progettazione. Spazio anche alle prime proposte informali come “il Sele
navigabile dalla foce fino alla casina reale dei Borbone”, “sogno” di Vito
Busillo, presidente del Consorzio Bonifica Destra Sele, la realizzazione della
rete ciclabile, già virtualmente sul documento di programma, e le dichiarazioni
di disponibilità nel redigere e vigilare sul CdF da parte di tutte le
associazioni ambientaliste.
Fra i presenti all’appello dell’Ente Riserve, i Consorzi di Bonifica di Paestum, Vallo di Diano e Tanagro, e Destra Sele, Coldiretti, CIA, l’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina - A.N.A.S.B. e una rappresentanza di imprenditori della mozzarella, il CUGRI, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Fondazione MIDA, Consorzio Stabilimenti Balneari 2018, Consorzio Hera Sele Mare, Associazione Campobase, Genius Loci Travel, Amici del Sele, le sezioni regionali e salernitane di Italia Nostra, #WWF, #FIAB, #CAI, #Lipu e #Legambiente.